Gli scaldatelli rappresentano uno dei simboli della tradizione gastronomica del Sud Italia, in particolare della Puglia e della Basilicata. Croccanti, saporiti, fragranti e dal gusto inconfondibile, questi semplici anelli di pasta cotti al forno racchiudono secoli di storia, cultura e saperi popolari.
Ma da dove provengono esattamente? Qual è la loro vera origine e in cosa si distinguono dai taralli? In questo articolo approfondiremo la loro storia, le differenze con altri prodotti simili e il loro valore nutrizionale, per scoprire tutti i segreti di questa delizia tradizionale.
Scopriamolo insieme nel nuovo articolo!
Da dove arrivano gli scaldatellI?
Come gran parte dei sapori della nostra gastronomia, agli scaldatelli vengono attribuite origini antichissime, principalmente legate alla cucina povera contadina degli inizi del 1400. Questi, infatti, sono nati in sostituzione del pane che, nella Puglia colpita dalla carestia tra il XIV e il XV secolo, si era trasformato in un bene più che prezioso che in poche famiglie potevano davvero permettersi. Quello che oggi è diventato uno sfizio è nato fondamentalmente dalla necessità di sfamare la propria famiglia utilizzando tutto quello che la dispensa aveva da offrire e sempre presenti, anche nelle case più povere: farina, olio extravergine d’oliva, vino bianco e sale. Le origini degli scaldatelli hanno dato vita a diverse leggende attorno a chi li ha inventati. Una di queste, ad esempio, vuole che siano state frutto della noia della moglie di un bracciante che, per ingannare le ore di solitudine, abbia deciso di preparare dei cerchietti di pasta appena lievitati e scaldati. Dopo aver fallito il primo tentativo, tuttavia, si è accorta che questi diventavano buonissimi dopo averli essiccati e cotti al forno. E, da qui, è nata una tradizione!
Negli anni, passando di generazione in generazione, la ricetta degli scaldatelli è andata perfezionandosi, aggiungendo il fondamentale passaggio della bollitura. Perfino questa fase è diventata soggetto di diverse leggende e teorie. La più popolare è legata ai forni pubblici. La bollitura permetteva di guadagnare tempo per potersi recare al forno e cuocere per prime le pietanze principali e solo dopo i taralli. Da qui il loro nome, ‘’Scaldatelli’’, ovvero i taralli che venivano riscaldati dopo una prima cottura, conferendogli la particolare croccantezza che li contraddistingue dai taralli.
Oltre alla Puglia, gli Scaldatelli affondano le loro radici anche nella tradizione lucana, dove venivano preparati principalmente durante le stagioni invernali e nelle festività, serviti insieme a formaggi, salumi oppure come semplice spuntino quotidiano.
Scaldatelli e taralli: risolviamo la confusione
Cercando in giro, è molto facile trovare chi fa confusione tra scaldatelli e taralli. Parliamo di due prodotti che, di concetto, possono apparire molto simili. In realtà, esistono delle differenze sostanziali tra le due ricette, dalla preparazione alla consistenza fino a, ovviamente, il sapore.
Ingredienti e preparazione: cosa cambia?
Sebbene entrambi siano a base di farina e abbiano una consistenza croccante, gli scaldatelli e i taralli si distinguono essenzialmente per la loro composizione e metodo di lavorazione.
I taralli tradizionali, ad esempio, possono essere sia dolci che salati e hanno un impasto semplice, composto da farina, acqua, olio d’oliva o strutto, e vino bianco. Nella versione salata, vengono spesso aromatizzati con ingredienti come semi di finocchio, pepe nero o peperoncino, mentre quelli dolci possono contenere zucchero, limone o glassature a base di zucchero e liquore.
Gli scaldatelli, per contro, sono una variante più rustica e saporita dei taralli. Il loro impasto è generalmente più ricco di olio extravergine d’oliva e talvolta include vino bianco o altre spezie che li rendono, nella consistenza, più fragranti rispetto ai taralli. Inoltre, gli scaldatelli sono più grandi e presentano una forma allungata rispetto ai taralli e presentano una consistenza più croccante e friabile.
Esistono Scaldatelli non bolliti?
Una delle principali differenze tra taralli e scaldatelli riguarda il metodo di cottura, in particolare la bollitura.
Esistono due tipologie di taralli, in base al metodo di cottura utilizzato: quelli che vengono bolliti prima della cottura in forno e quelli che vengono cotti direttamente senza bollitura. I taralli bolliti hanno una consistenza più friabile e compatta, mentre quelli non bolliti risultano più secchi e croccanti.
Per gli scaldatelli, invece, la bollitura è una caratteristica fondamentale, se non il loro vero e proprio tratto distintivo. Dopo essere stati modellati nella loro classica forma ad anello, questi vengono tuffati in acqua bollente per pochi secondi, finché non salgono a galla. Questo processo consente di ottenere una superficie più dorata e croccante una volta cotti al forno, donando agli scaldatelli il loro inconfondibile sapore e consistenza.
Sebbene la bollitura sia una fase quasi indispensabile nella preparazione degli scaldatelli, esistono varianti che omettono questo passaggio, anche se, in questo caso, i puristi potrebbero trovare delle difficoltà a chiamarli davvero ‘’scaldatelli’’. Infatti, senza bollitura, gli scaldatelli assumono una consistenza più simile a quella dei taralli secchi, perdendo parte della loro tipica croccantezza.
Quante calorie hanno gli scaldatelli?
Gli scaldatelli sono il vero e proprio ‘’snack della tradizione’’, in grado di reggere benissimo il paragone con tutte le sue varianti ‘’moderne’’ o industriali come patatine, cracker, ecc. Uno sfizio perfetto per ingannare la fame pomeridiana o, soprattutto, per gli aperitivi. Per chi è sempre attento alla linea e conta fino all’ultima caloria, ecco una guida semplice dell’apporto calorico degli scaldatelli e il confronto con altri snack classici.
Quante calorie hanno gli scaldatelli?
Data la presenza di ingredienti come farina, olio d’oliva e vino bianco, Gli scaldatelli sono particolarmente energetici. In media, 100 grammi di scaldatelli apportano circa 450-500 kcal. Ovviamente, il loro valore calorico può variare in base alla ricetta: versioni con più olio d’oliva o altri condimenti potrebbero avere un apporto leggermente superiore rispetto a quelli classici.
Pur essendo uno snack calorico, gli scaldatelli hanno il vantaggio di contenere grassi buoni provenienti dall’olio extravergine d’oliva, a differenza di altri snack ricchi di grassi saturi o idrogenati.
Per darvi un’idea più chiara dell’apporto calorico degli scaldatelli, possiamo confrontarli con altri snack salati comuni:
- Taralli classici: I taralli tradizionali hanno un contenuto calorico simile, variando tra 420 e 480 kcal per 100 g. La differenza, anche qui, sta negli ingredienti: i taralli possono essere preparati con strutto anziché olio d’oliva, influenzando il tipo di grassi presenti.
- Grissini: Più leggeri rispetto agli scaldatelli, contengono in media 400-450 kcal per 100 g. Questo è dovuto alla loro minore quantità di grassi, ma risultano anche meno friabili e più secchi (se avete deciso di mettervi a dieta, non vi preoccupate. Avete già provato i nostri grissini?)
- Patatine fritte: Non serve nemmeno dire che queste hanno un contenuto calorico generalmente superiore, tra 500 e 550 kcal per 100 g, ma con una presenza molto più alta di grassi saturi e spesso di oli raffinati, rendendole decisamente meno salutari rispetto agli scaldatelli.
- Crackers: A seconda della tipologia e degli ingredienti, i crackers possono variare tra 350 e 450 kcal per 100 g. Alcuni tipi integrali o con meno grassi possono avere un apporto calorico inferiore, ma spesso contengono più sale che non fanno bene per la ritenzione idrica.
Gli scaldatelli sono molto più di uno snack gustoso, ma un vero e proprio patrimonio culinario che racconta la storia di un territorio e delle sue tradizioni, conquistando il palato di generazioni intere. Oggi, pur mantenendo intatta la loro essenza, esistono in numerose varianti, arricchite da aromi e spezie che ne esaltano ancora di più il sapore (non dimentichiamoci degli scaldatelli alle patate, ai peperoni cruschi o delle campagnole). Che sia per un aperitivo, uno spuntino o semplicemente per assaporare un pezzo di tradizione, gli scaldatelli restano un classico intramontabile della cucina italiana e che dovrebbero trovarsi nella dispensa di ogni casa.
E voi, certamente, non vorrete essere da meno! Non vi resta che navigare nel nostro shop e scoprire (e, ovviamente, anche gustare) il meglio della tradizione lucana!